Sali aromatizzati alle erbe
I sali aromatizzati alle erbe che proponiamo sono sei, tutti diversi tra loro, che si distinguono per gusto, sapore e colore.
A quattro abbiamo dato il nome delle leggende della nostra valle, per far conoscere insieme ai nostri prodotti anche un po’ della nostra storia. Di seguito l’elenco completo dei nostri sali e relativa leggenda
E’ un sale delicato adatto ai piatti a base di verdure ed insalate.
Ma sapete chi erano le Guane?
Le Guane erano tre ragazze stupende, quelle che ogni estate arrivavano in Primiero ad offrire mazzolini di fiori; fiori che nessuno aveva mai visto prima. La gente si era inventata strane storie sul loro conto: c’era chi sosteneva che non fossero umane, altri che vivessero nei fiumi.
Un giovane pastore di nome Siror si era innamorato follemente di quella delle tre che aveva lunghi capelli color dell’oro.
Un giorno Siror decise di scoprire dove abitassero le tre fanciulle e, giunta la sera, non rientrò a casa sua, ma si nascose e le seguì da lontano. Quale fu la sua sorpresa quando vide le ragazze fermarsi sulle rive del torrente Cismon, tuffarsi e nuotare allegre, trasformandosi in belle lontre! Il povero Siror gettò un urlo e cadde a terra svenuto.
Le Guane nuotarono fino alla riva, uscirono dal torrente e trasformandosi nuovamente in donne corsero dal giovane. Quella dai capelli d’oro lo accarezzò e lo baciò. “Perché hai voluto seguirmi?”, sussurrò la Guana piangendo. “Adesso che il nostro segreto è stato scoperto, non potremo più vederci. Saremo costrette a vivere per sempre come lontre. Ti ricorderai, tu, di me?” Le altre due staccarono la fanciulla dal corpo del pastore e la trascinarono in acqua, sparendo fra i flutti. Al mattino, Siror si alzò con un sospiro triste, fece per girarsi e tornare a casa quando si accorse che l’intero prato sul quale aveva dormito, era ricoperto di fiorellini azzurri.
Si voltò, una voce flebile gli sussurrava: Non ti scordar di me…”
E’ un sale adatto a tutti i piatti a base di formaggio.
Ma chi era il Mazzarol?
Passeggiando per i boschi del Primiero, ai piedi delle Pale di San Martino, potrebbe capitarti di scorgere delle strane impronte sul terreno. A guardarle bene non sembrano quelle di una volpe, né tanto meno quelle di un camoscio: pare proprio che siano impronte di piedi, piccoli piccoli, come quelli di un folletto. Forse, potrebbero essere le orme del famoso Mazaròl, che abita questi luoghi.
Guardale bene, ma non seguirle mai! La leggenda dice infatti che, chiunque segua le sue orme, passo dopo passo finisca col perdere la memoria, fino a giungere nella grotta del Mazaròl. È un omino piccolo, con un una lunga barba, un cappuccio rosso, un mantello nero e strane scarpe a punta, che lavora instancabilmente da mattino a sera. Conosce tutti i segreti della lavorazione del latte e del formaggio ed è sempre in cerca di qualcuno che possa aiutarlo nei suoi lavori.
Tanto tempo fa una fanciulla, seguendo le sue impronte man mano perse la memoria, dimenticando chi fosse. Arrivata alla grotta del Mazaròl, il folletto la tenne con sé come serva e le insegnò a fare il burro, il formaggio e la tosèla, un gustoso formaggio fresco tipico del Primiero.
Un giorno però un cacciatore che si trovava a passare di lì riconobbe la ragazza scomparsa e riuscì a riportarla in paese. La poverina però non ricordava nulla, così i paesani si rivolsero ad una saggia vecchina che fece bere alla ragazza il latte di una capretta bianca. D’improvviso la fanciulla recuperò la memoria e, colma di gioia, insegnò ai suoi compaesani i segreti che il Mazaròl le aveva svelato.
E’ un sale che si abbina molto bene ai piatti a base di pesce.
Secondo la leggenda, tanto tempo fa, la conca del Primiero era ricoperta da un’enorme distesa d’acqua, circondata tutt’attorno dalle Pale di San Martino e dalle Vette Feltrine. Nel vasto lago alpino vivevano serenamente i pesci e una lontra solitaria.
Un giorno la lontra, stanca della sua solitudine, riuscì con pazienza e determinazione a scavarsi un varco a valle della conca: le acque uscirono tempestose e si formò la gola dello Schenèr.
Il nobile gesto, che permise all’uomo di stabilirsi in valle, valse alla lontra l’onore di essere scelta come simbolo del comprensorio e campeggiare negli stemmi dei comuni della vallata.
E’ un sale che con i suoi ingredienti si abbina molto bene ai piatti a base di carne e selvaggina
Ma sapete chi è il Caza Beatric?
Si racconta che quando la luna al suo massimo splenda, un’oscura figura si aggiri nel bosco di qua e di là. Pare un cacciatore gobbo e possente, dai lunghi capelli e dalla barba spettinata. Al suo seguito cento cani spaventano la gente, pronti a sbranare chi nella notte si fa una camminata. Le sue grandi mani stringono lunghe catene arrugginite che suonano nella notte come spettri colmi di ferite. Chissà che vuole fare questa creatura orrenda e terrificante.
E’ un sale delicato che si abbina alla cucina mediterranea grazie ai suoi ingredienti
E’ il nostro cavallo di battaglia, un sale che va bene e si abbina a qualsiasi piatto, dalla verdura alla carne, ottimo anche come dado per insaporire minestre e piatti vari.
Cosa aspetti a provarli, scegli uno o più sali aromatizzati alle erbe nel nostro negozio